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La Piadina Romagnola dalle origini ad oggi

La piadina romagnola anche detta piada romagnola, è un prodotto tipico della Romagna ma che oggi è consumato in tutta Italia. La piadina romagnola ha recentemente ottenuto la certificazione Igp. E’ fatta con farina di grano tenero, strutto oppure olio extravergine di oliva, sale e acqua. Anche se di recente il disciplinare ha sancito l’utilizzo di alcune varianti. La piadina viene cotta su una piastra antiaderente.

Fin dall’antichità ci sono tracce di terminologie che richiamano il termine. Il termine Piada deriva dal latino medieoevale, esiste fin dal XVI secolo. La prima italianizzazione del termine Piada in dialetto romagnolo è dovuta a Giovanni Pascoli. All’inizio degli anni settanta divenne invece prevalente l’uso del termine piadina.
La Piadina romagnola fino agli anni quaranta era fatta solo con farina di frumento, acqua, strutto, sale e il suo diametro superava i 40 cm. A volte si utilizzava una piccola quantità di lievito madre nell’impasto e poi veniva cotta su teglie artigianali o lastre di terracotta.

Dagli anni cinquanta in poi le dimensioni e lo spessore si ridussero a 26, 30 centimetri. Solo successivamente, negli anni sessanta si diffusero teglie in ghisa o in ferro. La piadina puo’ essere farcita un moltissimo modi, con salumi, carni, verdure, ecc… è molto versatile e si presta a spuntini o aperitivi, perfetta come street food (cibo di strada). La piadina può essere consumata anche al posto del pane. Molte sono le varianti attuali, come quella a lunga conservazione, Biologica, Piadina Integrale light, al rosmarino, al tartufo, senza glutine, a basso contenuto di carboidrati con farine vegetali, la piadina sfogliata che è una piadina stesa, su cui viene spalmato uno strato di strutto e poi ripiegata e stesa nuovamente. Degna di nota è anche la piadina con i ciccioli.

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